Autoproduzione e Autogestione delle terre pubbliche 4a edizione
Terramadre è un’associazione che nasce 5 anni fa con lo scopo di recuperare terre abbandonate per autogestirle e ricavarne prodotti e reddito. La città di Montelanico ha un territorio vastissimo, è ricca di acqua e terra, ma è povera di persone capaci e volenterose che siano in grado di vivere con e per la Terra. Il risultato è l’abbandono della gran parte dei terreni che prima erano splendidi vigneti, frutteti, castagneti e orti; e tutti i contadini e gli allevatori del passato ora sono diventati disoccupati, precari o lavoratori sfruttati di fabbriche che distruggono i loro stessi territori.
Con questo evento, da 4 anni ormai, cerchiamo di dimostrare al paese e ai paesi vicini che un’inversione di tendenza è possibile solamente con la collaborazione tra le persone, riscoprendo il baratto e l’autoproduzione.
Chiunque voglia portare un banchetto è ben accetto, non c’è alcun prezzo da pagare, l’unica nostra richiesta è che i prodotti presentati siano realmente autoprodotti e non inquinanti.
C’è la possibilità di campeggiare, metteremo a disposizione un bagno e vicino a noi avremo uno splendido fontanile ridondante di acqua potabile!
Partecipate attivamente al nostro evento! Vi aspettiamo numerosi\e!
NOI STIAMO CON LE MONTAGNE 3°EDIZIONE
Movimenti in movimento e forme di resistenza
Movimenti in movimento e forme di resistenza
18-19-20-21 Luglio, Piazza della Fontana Nuova, Montelanico (RM)
Durante la primavera del 2012 un gruppo di persone ha deciso di avanzare una richiesta al Comune di Montelanico per prendere in gestione 15 ettari di uliveto comunale denominati ‘La Costa’, abbandonati a se stessi da qualche decennio. Il gruppo comprende cittadine e cittadini di Montelanico e dei paesi limitrofi: contadini e contadine, disoccupati e disoccupate. Le idee da integrare sono tante: dalla coltivazione di piante tipiche del territorio, come le lenticchie rosse, a laboratori di artigianato, alla catalogazione di tutte le piante e gli alberi che vi sono cresciuti.
La nostra proposta consiste nella gestione collettiva del territorio e dell’organizzazione dei lavori, nell’operare in rispetto dell’ambiente e delle piante autoctone, nel cercare di mantenere vive tradizioni e conoscenze che altrimenti andrebbero perdute; tutto ciò tramite assemblee aperte a tutte le persone interessate che permettono di prendere decisioni partecipate e condivise.
Come collettività rurale non possiamo che essere in conflitto con l’odierno sistema sociale.
Le nostre vite sono compromesse da ricchi imprenditori e proprietari di multinazionali, banchieri e faccendieri, politici e alti burocrati che puntano solo al profitto e continuano ad inquinare, a sfruttare le risorse del pianeta e gli esseri viventi che lo abitano.
Siamo stufi di dover mangiare cibi insani, bere acqua contaminata e respirare aria malsana senza poter in alcun modo frenare questa deriva, siamo convinti che sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare a darsi da fare.
Ultimo esempio può essere la nube tossica fuoriuscita dagli impianti di Castellaccio(Anagni), che si va ad aggiungere a quasi un secolo di inquinamento di cui Colleferro è una delle maggiori responsabili.
La nostra proposta è di formare comitati di quartiere, collettivi, associazioni o semplici gruppi di cittadini, apartitici ed orizzontali, senza gerarchie o portavoce, che possano restituire ad ogni singolo individuo il suo giusto peso politico e la sua dignità, tramite forme di resistenza collettiva come smettere di pagare le bollette, bloccare i cantieri della morte o autogestire terre che altrimenti sarebbero a rischio privatizzazione\cementificazione!
Le terre pubbliche non si vendono!
Votare è come pulirsi il culo con i coriandoli!
Nel mese di febbraio andrà in scena la nuova kermesse del teatrino elettorale nella quale si esibiranno attori e attrici affermate e molti nuovi talenti.
Va sottolineato che negli ultimi anni il teatrino si è trasformato in uno spettacolo di burattini, i cui fili vengono tirati direttamente da Bruxelles.
Col pareggio in bilancio e i vincoli UE, infatti, chiunque verrà eletto avrà ben poca “autonomia”. Era un processo già in corso che si sta accelerando nascosto dalla trappola della crisi.
Parallelamente se ne accelerano anche altri, ovvero il sempre più forte squilibrio fra i poteri “borghesi”, con l’esecutivo che ormai legifera a colpi di decreti, e l’aumento indiscriminato della differenza tra ricchi e poveri.
Il neoliberismo è l’unica ricetta (datata 1929 e utilizzata più volte, dopo ogni crisi del capitalismo), proclamata con voce sguaiata nel PDL, rassicurante nel PD, accademica nel partito di Monti; le frattaglie arancioni sono un confuso sussurro giustizialista. Fuori dal coro abbiamo i grillini, versione italiota del populismo nell’era di internet.
Fuori dal teatrino la crisi è un cataclisma che provoca la chiusura di scuole ed ospedali, svuota le case e riempie le carceri, taglia salari, toglie diritti, violenta i territori.
Intanto Medio Oriente e Africa vengono bombardati a nostre spese, in nome della nostra democrazia e della nostra civiltà, che di superiore ha solo il conto in banca dei padroni.
E i profughi che scappano dalle nostre bombe li rinchiudiamo in Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) e li rimandiamo a morire nei loro paesi.
In questa situazione noi, che ci poniamo il problema della trasformazione dell’esistente, da decenni pensiamo che la strada della lotta vada percorsa altrove, fuori dal teatrino della rappresentanza.
Riteniamo che il percorso dell’autorganizzazione e dell’autogoverno, per quanto tortuoso, sia l’unico che valga la pena di percorrere.
Sosteniamo la protesta degli studenti e delle studentesse dell’I.P.I.A
Gli studenti e le studentesse dell’I.P.I.A. di Colleferro ( Km. 1.200 Via Palianese, Colleferro ) hanno deciso di organizzare un’assemblea pubblica per spiegare a tutti e tutte coloro che parteciperanno i disagi e il non senso di essere costretti a studiare davanti una discarica.
Sostieni la Ciclofficina
Dopo nove mesi di attività è arrivato il momento di tirare le somme…
La Ciclofficina è stata in questi mesi un punto di incontro per tante persone: bambini e bambine, giovani e meno giovani, abitanti del quartiere o semplicemente persone che cercavano un rifugio dalla opprimente monotonia della nostra città. Tutto a conferma di un problema che, purtroppo, è più che evidente: la mancanza di spazi aperti e di socialità, punti di incontro e di luoghi in cui esprimere le proprie idee e i propri punti di vista.
Abbiamo cercato di valorizzare gli spazi adiacenti piantando alcune piante e sistemando una compostiera, di cui vorremmo fare un uso collettivo.
Inoltre siamo riusciti a trasformare una decina di carcasse in biciclette funzionanti, che tutt’ora sono utilizzate da chi si è avvicinato a noi e ce ne ha fatto richiesta!
Il tutto senza alcuno scopo di lucro, anzi: visto che i nostri ‘clienti’ sono stati in grande maggioranza bambini, abbiamo ricevuto pochissime sottoscrizioni.
Ma non è per i soldi che lo facciamo! Il nostro interesse è cambiare la nostra città, fare in modo che le persone si rendano conto che è modificando i nostri stili di vita che si può sperare in un qualsivoglia miglioramento. Stimolare l’utilizzo della bici, il riciclo e il riuso di rottami, la riduzione della produzione di rifiuti e costruire una coscienza critica che permetta a tutte e tutti di intervenire dal basso per cambiare ciò che non ci piace: questi sono i nostri obiettivi.
C’è solo un problema. Siamo a corto di pezzi per ricostruire ‘nuove’ biciclette e non possiamo soddisfare le richieste in attesa!
Ciò che chiediamo è di sostenerci portandoci pezzi di bici e biciclette che non utilizzate più: non importa in che condizioni siano, qualsiasi rottame può ricominciare a camminare!
Ci avvelenano!
Il giorno 20 Gennaio 2012, il comune di Colleferro ha protocollato due comunicazioni dalla USL roma g, dirette al comune stesso e alla CSAP, società che gestisce l’acquedotto cittadino. Entrambe hanno per oggetto la ‘non conformità’ dell’acqua erogata da alcuni pozzi comunali!