AMAZON SI O AMAZON NO? Quali conseguenze per il nostro futuro…

Contestualizzare Amazon Colleferro

Abbiamo tutti sentito parlare dell’imminente apertura del nuovo mega centro Amazon a Colleferro, generalmente considerato positivo per il fatto che portera’ circa 2000 posti di lavoro, aiutando lo sviluppo economico della nostra amata cittadina in un senso diverso da quello industriale, quello logistico, considerato meno inquinante. Proviamo ad analizzare questo “grande evento” da piu’ punti di vista, cercando di inserirlo in un quadro generale.

Contesto ambientale

Come ben sappiamo il nostro territorio e’ gia’ stato ripetutamente violentato da multinazionali e grandi industrie che ci hanno lasciato in eredita’ una condizione ambientale a dir poco disastrosa.

Nello specifico analizziamo la locazione di questo nuovo grande colosso, a ridosso del monumento naturale ‘La Selva di Paliano’, gia’ annientato dalla splendida discarica di Colle Fagiolara nella quale si sta accumulando immodizia ad una velocita’ mai vista prima solo per poter adempiere a promesse elettorali.

La ‘Selva di Paliano’ e’ un grande monumento naturale noto per essere l’appoggio prediletto di numerose specie di uccelli migratori, che la utilizzano come luogo di riposo nel loro lungo viaggio dall’Africa al Nord Europa. Inoltre e’ abitata da cinghiali, lepri, tassi e istrici, varie specie di anfibi e rettili e da uccelli autoctoni.

La vicinanza della discarica ha gia’ modificato questo piccolo ecosistema attirando una quantita’ enorme di gabbiani.

L’eventuale (anche se ormai certa) costruzione di questo gigante, andrebbe ad intaccare ulteriormente gli equilibri del monumento, e non solo per l’enorme cubatura di cemento armato, bensi’ per l’ingente quantita’ di camion che andrebbero ad attraversare le strade limitrofe, con conseguente aumento delle polveri sottili.

In un contesto piu’ generale sappiamo che ‘dal 1970 al 2014 la popolazione animale del pianeta si e’ ridotta del 60% e ad oggi in meno del 25% del pianeta persistono condizioni naturali, inoltre la percentuale si abbassera’ al 10% nel 2050’ (Living Planet Report 2018 – WWF).

Negli ultimi 250 anni si sono estinte 571 specie vegetali e 271 specie animali. Il tasso di estinzione delle piante e’ stato calcolato come 500 volte maggiore di quello naturale (Global dataset shows geography and life form predict modern plant extincion and rediscovery – Universita’ di Stoccolma).

Anche la specie umana non se la sta passando bene. Ad oggi una persona su tre non ha accesso a fonti di acqua potabile sicura (rapporto ‘Progress on drinking water’ Unicef e Oms) e 821 milioni di persone nel 2018 hanno sofferto di malnutrizione grave (Food security Information Network), inoltre, rispetto al secolo scorso il consumo di acqua e’ salito del 600%. Vi siete mai chiesti quanta acqua potrebbe essere consumata in un mega capannone con 2000 operai?

Anche i dati sull’inquinamento e sui cambiamenti climatici sono abbastanza allarmanti. La produzione globale di plastica, abbondantemente utilizzata da Amazon, e’ salita da 15 milioni di tonnellate nel 1964 agli oltre 310 milioni del 2018, ed ogni anno circa 9 milioni di tonnellate finiscono nel mare (‘Proceedings of the National Academy of Science).

Nel 2018 un ulteriore studio dell’Organizzazione mondiale della sanita’ ha accertato che nel mondo 9 persone su 10 respirano aria con alti livelli di agenti inquinanti, che causano ogni anno circa 7 milioni di morti. Come puo’ il modello Amazon essere considerato ‘pulito’, se prevede giornalmente trasporto su gomma e in via aerea? Come puo’ reggere il paragone con un economia basata sul km 0?

Contesto economico-sociale

Altra eredita’ lasciataci dalle grandi industrie e’ la disoccupazione, visto che la maggioranza di esse si e’ spostata in paesi esteri, dove le tasse sono meno importanti e la manodopera e’ molto piu’ a buon mercato.

L’avvento delle multinazionali inoltre ha effettivamente schiacciato le piccole e medie imprese, chiaramente non capaci di reggere la concorrenza. Prendiamo per esempio un piccolo falegname che si ritrova a concorrere con i prezzi di Ikea.

Basta dare un’occhiata ai dati dell’Organizzazione mondiale del lavoro per capire che con l’avanzare delle multinazionali aumentano anche i disoccupati nel mondo (attualmente un lavoratore su tre e’ disoccupato).

In generale Amazon fornisce una grandissima varieta’ di prodotti ad un prezzo economicamente vantaggioso, ma la sua avanzata lascera’ inevitabilmente dietro di se una strage di piccoli negozi, attivita’ commerciali ed artigiane. Possiamo tutti notare cosa e’ successo ai negozi di alimentari con l’avvento dei supermercati.

Perdendosi le piccole imprese si estingueranno con esse i mestieri, antichi e non, che sono una delle ricchezze piu’ grandi della nostra cultura.

Le domande a cui dobbiamo rispondere sinceramente sono queste ‘Amazon forse portera’ 2000 posti di lavoro, ma quanti saranno i posti di lavoro che si perderanno da qui a qualche anno?’ e ‘Cosa accadra’ quando lo sviluppo dell’automazione industriale soppiantera’ la forza lavoro umana?’

Contesto politico

Come ben sappiamo multinazionali e politica vanno a braccetto. Questo sia perche’ ormai la politica e’ evidentemente sottomessa all’economia, sia perche’ l’alleanza con grandi imprese e multinazionali regala al politico potere e voti.

Il prezzo di tutto questo lo pagano ovviamente i lavoratori con la progressiva perdita dei diritti acquisiti. In questo si che Amazon e’ la vera eccellenza, arrivando addirittura a proporre dei pannoloni per gli operai, cosi’ da guadagnare 5 minuti di produttivita’ al prezzo della dignita’ di un lavoratore.

Per un quadro dettagliato della situazione ci si puo’ riferire all’articolo di Angelo Mastrandrea del 18 marzo 2019 su ‘L’internazionale’ o al reportage di Luigi Franco, giornalista che ha lavorato in incognito per tre settimane nel centro Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza) (FqMillennium).

Cio’ che risulta chiaro e’ che, queste multinazionali, hanno talmente tanto potere da potersi permettere di scavalcare i governi locali, finanziando guerre e infrangendo norme di qualsiasi tipo, senza che nessuno possa opporsi.

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